venerdì, Dicembre 27

Economia e Finanza

Solo Wall Street tiene la barra dritta. Per ora…

Economia e Finanza
L’umore che le borse europee hanno presentato chiudendo il mese di maggio, è rimasto tale anche all’inizio di giugno. Niente di particolarmente grave, ma una mesta rassegnazione correttiva ha interessato tutta l’eurozona, che ultimamente è tornata a mostrare una sottoperformance relativa rispetto alle altre piazze azionarie. Oltre che dai guai interni, le borse europee traggono volentieri spunti ribassisti dai problemi altrui, mentre non recepiscono più di tanto le notizie positive. Così anche ieri, mentre Wall Street si è sostanzialmente fermata ad attendere l’esito della riunione OPEC che si svolgerà oggi, nella speranza che si torni a parlare di blocco dei livelli produttivi di petrolio, l’Europa è stata trascinata nuovamente al ribasso dalla debolezza del settore bancario, facendo i

Fine mese senza il botto

Economia e Finanza
Con la seduta di ieri è terminato il mese di maggio, senza quel botto finale che molti entusiasti si attendevano. Per colpa di qualche dato macroeconomico contrastato, proveniente dagli USA, e per un sondaggio del Guardian che ha rivelato a sorpresa che nel Regno Unito i favorevoli al Brexit sarebbero in vantaggio, contrariamente a quello pubblicato dal Telegraph la scorsa settimana, il pomeriggio ha visto intensificarsi le prese di beneficio in Europa, decretando il fallimento del primo tentativo di attacco alle resistenze da parte di Eurostoxx50 ed anche del nostro FIB. La seduta si è chiusa abbastanza pesantemente in Europa, con cali generalizzati, che sull’indice principale di Piazzaffari hanno superato ampiamente il punto percentuale (-1,42% per il Ftse-Mib) e decretato il nostro in

Un “rally in May” piuttosto ambiguo

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Quest’anno possiamo notare che il detto “sell in may” si è realizzato nella prima parte del mese, mentre la parte finale sta riservando un sorprendente “rally in may”. La settimana passata ha spazzato via tutti i dubbi e le cautele che frenavano i mercati da un mese e si è espressa per le principali borse mondiali con performance che non vedevamo alcune settimane. SP500 con +2,28%, Dax tedesco a +3,73%, Eursotoxx50 con +3,93% e il nostro FIB con +4,30% hanno rappresentato un crescendo di performance che ha portato tutti gli indici a contatto con resistenze molto importanti, su cui giocarsi questa settimana il tentativo di raggiungere i massimi storici (SP500) o di annullare tutta la negatività che ha pervaso i mercati europei a partire dal dicembre scorso. Paradossalmente il rally è avve

Chi ha cambiato le lenti del mercato?

Economia e Finanza
Il rally dei mercati, che si è sviluppato impetuoso questa settimana, si è preso ieri una pausa che ha consentito di effettuare una certa rotazione settoriale e scaricare un po’ di eccessi di brevissimo periodo. Non si sono visti, a livello dei principali indici, clamorosi cambiamenti di idea, ma solo pause concentrate specialmente nella parte iniziale della seduta. Il pomeriggio ha visto gli indici europei riprendere quota per chiudere tutti in modesto rialzo e confermare il buon tono di fondo che li caratterizza. Wall Street ha passato la giornata in laterale, con l’indice SP500 che ha oscillato tutta la seduta in soli 7 punti all’interno dell’escursione della candela del giorno precedente. Una tipica “inside bar” che testimonia pausa di riflessione, ma per ora nessun cambio di direzi

Ancora un allungo. Ora take profit?

Economia e Finanza
La svolta positiva realizzata, come un colpo di frusta, nella giornata di martedì, ha continuato ad influenza re beneficamente i mercati azionari anche ieri, provocando l’estensione del rally ed aggiungendo un altro tassello al loro recupero. Dopo l’influenza positiva del sondaggio sulle intenzioni di voto degli inglesi al referendum Brexit del 23 giugno, che ha dato un esito assai favorevole allo status quo, ieri i mercati hanno beneficiato dell’accordo raggiunto dai creditori (UE e FMI) per concedere una nuova tranche da 10,3 miliardi di euro alla Grecia e consentirle di pagare i rimborsi previsti in estate. E’ poi anche stata concordata una sorta di alleggerimento del debito greco, ma solo a partire dal 2018 e con qualche ambiguità, per venire almeno parzialmente incontro alla richie

Ritorna il tormentone sui tassi Usa

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Ieri i mercati finanziari europei ed anche quelli americani, ma solo nella prima parte della loro seduta, hanno mostrato la volontà di rimbalzare. Nonostante un’apertura debole, in mattinata le borse dell’eurozona, trainate dai titoli bancari, che hanno tenuto i supporti, sono rimbalzate, consolidando il rialzo per tutta la seduta. A beneficiare maggiormente del buon rimbalzo bancario è stato proprio il nostro indice italiano, che è risultato una volta tanto il migliore di Eurozona con un rialzo superiore al punto percentuale. Anche Wall Street ha iniziato bene la seduta, rimbalzando ancora una volta sul supporto di 2.040 con SP500, il suo indice azionario  più rappresentativo. Ma a Borse europee chiuse sono stati resi noti i verbali del FOMC della FED. E qui, inaspettatamente, i mercat

Gold 2.0 – Newsletter operativa sui mercati azionari

Economia e Finanza
Ancora una volta, come è successo praticamente tutti i giorni questa settimana, lo svolgimento della seduta sulle borse europee ha prodotto più o meno il medesimo film: il meglio di sé gli indici l’hanno mostrato nella mattinata, mentre la chiusura è stata sempre lontana dai massimi mattutini. Come se i piacevoli sogni della notte trascorsa riuscissero ad animare al mattino le buone intenzione dei compratori, mentre al pomeriggio la durezza della realtà intristisse gli operatori, obbligandoli a tornare sui loro passi e magari vendere quel che al mattino avevano comprato fiduciosi.  Anche ieri è stato così, senza che si possano individuare significative cause specifiche. Se vogliamo proprio trovare qualche perché, per non dire che il comportamento dei mercati è avvolto nella casualità, p

Gold 2.0 – Newsletter operativa sui mercati azionari

Economia e Finanza
Non è propriamente facile stare sui mercati in questi giorni. Gli indici USA oscillano vicino ai massimi dell’anno, ma non riescono a trovare lo slancio per compiere il salto di qualità. Gli indici europei invece oscillano assai lontani dai massimi del 2016 e non riescono a trovare la motivazione necessaria per rimbalzare in modo convincente, ma nemmeno quel pessimismo necessario per tornare verso i minimi di febbraio. In queste condizioni si cerca di far trascorrere il tempo vivendo alla giornata, in attesa che la situazione si chiarisca e fornisca direzionalità al mercato.  L’unico indice che purtroppo sembra avere chiarezza direzionale è proprio il nostro povero Ftse-Mib, rudemente trascinato al ribasso dalla debacle del settore bancario.  In questi giorni vengono pubblicate le tr

Cambio di sentiment in USA. Europa al traino

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La tenuta, che si è manifestata venerdì scorso, degli importanti supporti che dovevano contenere la correzione dei mercati e mantenerla all’interno di un fisiologico ritracciamento, ha prodotto effetti di significativo miglioramento del sentiment degli operatori sul mercato americano. Wall Street, col suo più importante indice SP500, ha così potuto respirare e riportarsi assai vicina alle resistenze cha avevano frenato il 20 aprile scorso lo slancio rialzista del mercato ed inaugurato un periodo di riflessione con venature di pessimismo protrattosi, appunto, fino a venerdì scorso. Da allora la marcia rialzista sembra essere ripresa. Ieri in USA la giornata è stata molto buona, con un rialzo ben oltre il punto percentuale che, per la volatilità che generano solitamente i mercati ameri

La politica non aiuta i mercati a decidere

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Ad aggiungere altra incertezza alla molta che impedisce ai mercati di intraprendere una direzionalità definita, ieri è tornata prepotentemente la politica, che ha scaraventato tre notizie in pasto ai mercati. Due sono piuttosto negative, mentre una potrebbe invece essere interpretata in modo favorevole. La notizia principale, maturata dopo settimane di dispetti, è la rottura del dialogo tra USA e Russia sulla Siria, decisa dagli americani come ritorsione contro i bombardamenti ordinati da Assad con l’appoggio russo contro i civili di Aleppo, che hanno distrutto nei giorni scorsi parecchi ospedali ed il convoglio umanitario dell’ONU. Per tutta risposta Putin ha annullato il trattato del 2000 sulla riduzione reciproca del plutonio usato per le armi nucleari, l’ultimo accordo fatto da russ