venerdì, Settembre 20

IL Commento del Direttore (da Facebook, h. 10 Cuneo, Piemonte)

In queste calde giornate estive capita a taluni (me compreso) di sfogliare gli almanacchi della politica cercando di capire cosa sia accaduto in quest’ultimo frangente al nostro paese. Tra dubbi ed incertezze ne esce un quadro tragico che solo l’ottimismo e la bonaria vena scoutista del premier ci aiuta a non vedere a tinte scure. I miei dubbi su questa maggioranza sono correlati ad un rifiuto quotidiano del contradditorio. L’esigenza di rappresentare le scelte fatte come condivise, il continuo alimentare la quotidianità degli italiani con la retorica del buon senso comune e la voglia di nutuare come proprie, le idee prese a nolo un pò da una parte un pò dall’altra. Quanto reggerà questa maggiornanza? I più dicono che così blindata fino al termine della legislatura. Altri ricordano che le insidie del referendum rappresentano il vero ostacolo per la continuità renziana. E’ indiscutibile che le maggioranze, anche le più diverse, vivono più di accordi che di progetti. Vorrei però capire quanto abbiano pesato le scelte dei deputati eletti in Forza Italia che oggi sono parte della maggioranza o la appoggiano e la votato ? Paradossalmente nessun eletto é vincolato alla lista che lo presenta candidato. A qualcuno tra gli eletti potrebbe però venire il dubbio che chi l’ha votato possa dissentire tanto su questioni di merito o marginali alla quotidianità politica che su questioni di sostanza come il passaggio, ad una maggioranza differente. In buona sostanza chi ha votato Forza Italia si sente o no rappresentato da deputati che hanno di fatto abbandonato i programmi e le prerogative corredo del loro programma elettorale? Questo va detto per il centro destra ma varrebbe anche per il centro sinistra. In un paese come il nostro tutto é il possibile…ed in questo momento alla maggioranza servono forse più i voti che le idee. Dei Sì ad un referendum che riveste per il Governo un’importanza vitale e di sopravvivenza. E se Renzi perdesse? Ce ne faremmo, credo, una ragione.