venerdì, Novembre 22

Terrorismo stradale, la start up della follia

La giornata di ogni persona umana oggi sarà sconvolta dalle notizie che si accavallano sul terribile attentato avvenuto nella notte a Nizza. E’ l’ennesima azione terroristica, eseguita da un fanatico in cerca di morte col solo scopo di dare la morte, che, al momento in cui scrivo, ha portato il conteggio dei morti a 84, con oltre 100 feriti. Non so se e da chi sarà rivendicata, anche se ci sono notizie di festeggiamenti da parte dell’ISIS, ma probabilmente segnerà un salto di qualità nell’escalation del terrore: l’invenzione di quello che potrei chiamare “terrorismo stradale”. Una nuova idea di attentato (lanciare un camion a folle corsa contro la folla per abbattere decine di persone come fossero birilli), che potrebbe aprire una nuova via, semplice da progettare ed eseguire, micidiale negli effetti come e forse più di una bomba, alla fantasia malata di chi vuole distruggere la civiltà ed il pacifico stile di vita occidentale.

Il mio pensiero va a chi ha perso la vita, a chi soffrirà le conseguenze di questo folle gesto. Va anche ai milioni di musulmani pacifici ed onesti che vivono in Europa, che subiranno i contraccolpi razzisti e le intolleranze vendicative che non mancheranno. Le loro condizioni di vita peggioreranno per il rafforzamento dei partiti xenofobi e l’introduzione di misure di sicurezza nei loro confronti sempre più restrittive e penalizzanti, che un’Europa non più ospitale adotterà. Questa è la guerra che si svolge nelle nostre città. Direttamente il terrorismo fondamentalista votato alla morte semina paura e diffidenza, distruggendo le basi della convivenza civile e democratica, come un cancro che cambia i connotati all’Europa. Indirettamente punisce i musulmani pacifici rovinando l’esistenza a chi in Europa si è integrato o vuole farlo, accettandone le regole ed apprezzandone la libertà. E’ difficile comprendere a chi possa giovare una simile prospettiva. Forse serve solo ai commercianti di armi, adoratori del dio denaro, che dall’insicurezza e dalla paura traggono sempre nuove fonti di business.

L’evento terroristico probabilmente non influirà sui mercati finanziari, come non ha influito in passato, se non per pochi attimi e solo quando gli eventi capitano in grandi città europee o americane durante lo svolgimento della seduta.

Le Borse non hanno un’anima. Anzi, se fiuteranno che da questi eventi sarà l’industria bellica a trarre un incremento degli affari, potrebbero addirittura salire.

Del resto i mercati vivono un momento di esaltazione particolare. La pausa di consolidamento è durata un solo giorno e già ieri le borse azionarie hanno ripreso la marcia rialzista. L’indice SP500 ha aggiunto un’altra dozzina di punti al suo valore ed è giunto a 2.164, ennesimo record storico, ringraziando ancora la Brexit, che ha tagliato gli artigli dei falchi della FED ed impedito che nella prossima riunione del 27 luglio arrivino sorprese negative sul fronte dei tassi di interesse.

Anche tutte le borse europee sono salite, nuovamente trainate dal settore bancario che sconta esiti positivi nella partita a scacchi tra il governo italiano e la commissione UE per strappare l’autorizzazione al salvataggio delle banche italiane con soldi pubblici e senza bail-in.

L’unica borsa che non ha partecipato alla festa è stata quella inglese che, anziché festeggiare l’insediamento del nuovo Premier Theresa May e le ambiziose intenzioni di uscire dall’Europa senza danni, ma solo con vantaggi, ha subito lo scherzetto della Bank of England.

Dopo aver preparato nelle scorse settimane, con dovizia di particolari, i mercati al taglio dei tassi, per fornire liquidità in questa fase di pericolosa transizione verso la Brexit, la riunione BOE ha deciso di non far nulla, lasciando con un palmo di naso chi aveva venduto la sterlina in anticipo e comprato azioni per sfruttare la maggior competitività delle imprese inglesi. Lo scherzetto ha causato la precipitosa chiusura di posizioni, con il conseguente apprezzamento della sterlina e il calo dell’indice FTSE100 mentre tutte le altre borse mondiali salivano.

Il Dax tedesco ha recuperato ampiamento i 10.000 punti, Eurostoxx50 ha ulteriormente avvicinato l’obiettivo di 3.020 ed il nostro Ftse-Mib ha recuperato il 61,8% del movimento ribassista generato dallo spavento Brexit. Ora incontra la media movile a 50 periodi, che da marzo in poi ne ha sempre fermato le velleità di recupero. La prova da superare si fa impegnativa.

Pierluigi Gerbino www.borsaprof.it