giovedì, Novembre 21

Torino – Ramadan e aggressione ai cristiani

Il 18 luglio scorso, alle ore 16.30 in Torino, quartiere di Porta Palazzo in Corso Giulio Cesare, Sherif Azer cittadino italiano di origine egiziana, rappresentante della comunità degli Egiziani Copti è stato vittima di una brutale aggressione per opera di un gruppo di nordafricani islamici.

Sherif Azer, cinquantaquattro anni, padre di quattro figlie, laureato in lettere e filosofia in Egitto, e imprenditore edile in Italia è un esempio di riuscita integrazione nel nostro paese. Negli anni è diventato un sicuro punto di riferimento per la comunità copta, in particolare quella di torino. Come apprendiamo dalla stessa voce della vittima, nel video postato SUL SITO DEL giornale reppubblica.it, un gruppetto di due o tre nordafricani, vedendolo in strada e credendolo islamico gli ha chiesto conto della sua osservanza del ramadan, il digiuno islamico che cade in questi giorni. Al suo dichiararsi cristiano si sono allontanati per tornare dopo pochi minuti, in forze e armati di catene. Al grido di “Ti facciamo vedere noi, cristiano bastardo” hanno cominciato a picchiarlo violentemente. Solo la pronta reazione e la fuga dell’aggredito presso una vicina officina, nella quale si è barricato, hanno evitato un brutale linciaggio dall’esito fatale. Del caso si sta occupando la Digos. Il fatto, oltre alla sua rilevanza penale suscita però, più di un interrogativo a livello sociale. In particolare, curiose e preoccupanti sono i modi e le ragioni dell’aggressione. La situazione descritta dalla vittima lascia intravedere l’esistenza di un controllo sociale che si sta estendendo all’interno della comunità islamica per il tramite della religione. Quale cristiano, andrebbe a chiedere conto a sconosciuti dell’osservanza dei precetti? Sarebbe un tornare indietro di qualche centinaio d’anni nel tempo. Si produrrebbe una situazione comica alla”Non ci resta che piangere”, dal titolo del noto film interpretato dal duo Benigni-Troisi, nell’ormai lontano 1984. Lo ricordiamo bene: il duo, tornato fantasiosamente al medioevo era interpellato dal “ricordati che devi morire” del savonarola predicatore. “Non me lo scordo” è stata la storica risposta del troisi intimorito e pacifista. Il film poi non s’interessa alla fine del Savonarola. Le cronache dell’epoca invece riportano quella morte con dovizia di nefasti particolari. Già i contemporanei dell’epoca erano contrariati dai sermoni eccessivi. Fuor di celia, sia chiaro, non voglio proporre paragoni inappropriati tra la figura comunque moralmente e storicamente alta del Savonarola e la squadretta islamica di disciplina, attiva nei dintorni di porta palazzo; rimarco invece che l’attacco alla libertà religiosa del cristiano Azer Scherif, trova indubbiamente la sua origine nel tentativo di controllo sociale che in tutta evidenza si sta costruendo tra la comunità islamica di Torino. In questo senso anche l’autorevole parere dell’Euro parlamentare e giornalista Magdi Cristiano Allam, tra i maggiori esperti a livello europeo, di Islam e terrorismo di matrice islamica .
Ultim’Ora: apprendiamo dal sito IOAMOLITALIA.IT che il 24 luglio alle ore 19 a Porta Palazzo in Torino, si terrà una manifestazione di protesta per la libertà religiosa e la solidarietà alla comunità Cristiano-Copta. Noi gocce di rugiada costituzionale ci saremo.

Luca Calabrese