Gentile Direttore scrivo questa lettera,per illustrare in modo schematico,ma spero non approssimativo, la mia richiesta al Popolo del quale entrambi facciamo parte : Il Popolo della Famiglia. Non un semplice partito,come noi ben sappiamo,ma un vero popolo,costruito goccia a goccia con contatti diretti sul territorio,o prima di questi,com’è successo a me ,con frequentazioni sui social.Un popolo che cammina nel deserto materiale e di valori della nostra povera patria per arrivare alla terra promessa di una nuova Europa,nella quale l’Italia sia collocata nel progetto originale di pace e giustizia voluto da De Gasperi, Schuman e Adenauer.
Eccesso di idealismo ?No,non credo. Siamo persone pratiche,costruite in una vita di lavoro e famiglia. Crediamo nelle persone concrete e nei valori che incarnano.
Il nostro è un idealismo realista,sostenuto dalla fede in Cristo.
Ecco il testo della mia mozione presentata il 29 settembre scorso, in contemporanea alla delega di voto, in occasione del congresso annuale del PDF :
” Contestualmente chiedo all’assemblea del popolo della Famiglia di porre in discussione la costituzione di una commissione bioetica interna al partito,alla quale ,chi lo richieda ,possa affidare con atto scritto le proprie disposizioni di ultima volontà in tema bioetico. In sostanza un’organismo di garanzia atto ad evitare pratiche eutanasiche,o di accanimento terapeutico.
Sarebbe questo un servizio a mio parere vitale,in particolare per chi come me, non dispone di una famiglia propria, o anche per chi pur avendo un proprio nucleo familiare ritenga di volersi affidare nell’ora estrema alla decisione delle persone con le quali ha condiviso meglio e di più, gli stessi valori nella difesa della vita”
Ovvia, dal testo,almeno a me così pare, l’utilità per la mia persona qualora dovesse accadermi un incidente alla D,J.Fabo.
Ma vi è un vantaggio comune al partito e al paese, alla costituzione di una commissione bioetica interna al PDF ?
La risposta è si. Vi è un beneficio comune. Lo vado a illustrare cominciando dal dispositivo della sentenza n.242/2019 della corte costituzionale, che depenalizza parzialmente l’art 580 C.P.,quella del caso D.J Fabo, imputato Marco Cappato
Di seguito il testo, tetro e noiosetto, ma haimè ora facente parte delle nostre vite.
Per Questi Motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale, nella parte in cui non esclude la punibilità di chi,
con le modalità previste dagli artt. 1 e 2 della legge 22 dicembre 2017, n. 219 (Norme in materia di consenso informato
e di disposizioni anticipate di trattamento) – ovvero, quanto ai fatti anteriori alla pubblicazione della presente sentenza
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica, con modalità equivalenti nei sensi di cui in motivazione –, agevola l’esecuzione
del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta,
il 25 settembre 2019.
F.to:
Giorgio LATTANZI, Presidente
Franco MODUGNO, Redattore
Roberto MILANA, Cancelliere
Depositata in Cancelleria il 22 novembre 2019
Come si vede saranno arbitri della situazione 2 organismi :
una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale
un comitato etico territorialmente competente
l’ esperienza inglese ,due casi fra i più noti , Alfie Evans e Charlie Gard ,ci insegna,per chi lo vuol vedere, che il miglior interesse del paziente coincide con il minor costo possibile del servizio sanitario nazionale.In caso contrario il “best interest” prevede la morte del paziente. In Francia il caso di Vincent Lambert è ugualmente esplicativo in questo senso. Per L’Italia è solo questione di tempo. L’indirizzo è chiaro.
Il Popolo della Famiglia,pur non numeroso, tra i suoi quadri e aderenti vanta persone particolarmente qualificate in ambito scientifico e giuridico. Una commissione bioetica di riconosciuto prestigio interna al partito, a livello territoriale e nazionale, potrebbe, con un parere non vincolante ma comunque autorevole, essere utile a tanti per valutare ed eventualmente contrastare le decisioni delle strutture pubbliche. Servirebbe a consolidare ed aumentare le nostre ragioni di essere popolo che si confronta con altri popoli,nell’aridità del deserto sociale e politico attuale
Parliamo in sostanza di un nuovo paradigma politico che è vecchio come il mondo e che risponde alla domanda : chi mi difende da chi ?
Luca Calabrese