La settimana che ha preceduto le elezioni Presidenziali USA, che sono il grande evento dell’autunno, ha manifestato un deciso aumento della percezione del rischio da parte dei mercati.
Tutte le sedute della settimana sono state in calo. E questo è avvenuto sia in USA che in Europa.
Quel che ha impressionato non è stata la dimensione del calo, anche se, ovviamente, una discesa di 5 giorni consecutivi è obbligata a produrre una candela settimanale nera piuttosto evidente, ma l’uniformità del pessimismo e la sua persistenza. Le borse sono andate in modo del tutto opposto a quel che i sondaggi mostravano dell’andamento dei consensi a Donald Trump. Se qualcuno aveva dei dubbi su come votano i mercati, credo che ora non li abbia più. Siamo alla volata finale con il re dei casinò che ha agganciato nel week-end la ruota di Hillary Clinton.
Ma i colpi di scena si susseguono di ora in ora in questa scandalosa campagna elettorale, che sarà sicuramente oggetto di analisi dagli storici nei prossimi anni. L’ultimo è arrivato proprio ieri sera e consentirà oggi ai mercati di recuperare buona parte del terreno perduto la scorsa settimana. La FBI, che solo 10 giorni fa illuse Trump con un formidabile assist, rimettendo sotto inchiesta la Clinton per le mail divulgate, ieri ha scagionato la candidata democratica, restituendole la credibilità sottratta e togliendo forse dalle mani di Trump la possibilità di farcela. Un voltafaccia clamoroso, che certamente costerà il posto al capo della FBI Comey e scatenerà l’ira di Trump e dei suoi seguaci. Come i sostenitori di Hillary urlarono all’ingerenza politica, ora i tifosi di Trump potranno lamentare manovre scorrette dell’establishment per fermarlo. E non mi stupirei di vedere tafferugli, anche perché un rabbioso Trump ha istigato i suoi sostenitori a fermare il complotto ai suoi danni.
Comunque vada, gli USA hanno dato al mondo l’ennesima dimostrazione di inefficienza, questa volta in politica interna, dopo averne date molte in politica estera. L’era di Obama, che tante speranze aveva suscitato al suo inizio, si chiude miseramente, mostrando l’incapacità di organizzare correttamente persino le elezioni.
Ai mercati comunque interessa solo come andrà a finire. Hillary dovrebbe aumentare le sue probabilità di vittoria, ma i sondaggi potrebbero non aver catturato tutto il malcontento ed una vittoria di Trump sul filo di lana, sebbene meno probabile, non può certo essere esclusa.
La settimana che inizia oggi sarà perciò dominata da molta volatilità, fin da oggi stesso.
Il sollievo per una vittoria della Clinton potrebbe produrre un cospicuo rimbalzo sui mercati, e consentire a SP500 di tornare rapidamente verso i massimi assoluti di area 2.190.
Ma se l’improbabile si verificasse, se dovesse vincere Trump, i mercati potrebbero scaricare ancora molte vendite. Venerdì SP500 ha praticamente raggiunto il supporto di 2.075 e dopo un illusorio rimbalzo, oggi e domani, potrebbe velocemente riprendere il calo verso i minimi del Brexit a 1.991.
La lotteria elettorale estrarrà il biglietto vincente al termine delle operazioni di voto di domani. Conteranno gli stati in bilico, che usciranno ad ore diverse. Gli americani ci passeranno la serata. Gli europei dovranno stare incollati alla tv a notte fonda. Gli italiani lo potranno fare in compagnia del mitico Mentana, che già scalda i motori della sua ennesima Maratona Televisiva.
Pierluigi Gerbino www.borsaprof.it