giovedì, Novembre 21

In cerca di lumi che non arrivano

Anche l’inizio di questa settimana non è stato brillante per i mercati azionari mondiali, sebbene non si sia verificato nulla di eclatante. Nonostante qualche discreta trimestrale (Bank of America e IBM), che ha battuto le stime degli analisti, gli indici USA hanno proseguito il ritorno verso i supporti, che su SP500 coincidono con il livello di 1.120, annullando gran parte del rimbalzo che si era prodotto tra giovedì e la prima parte di venerdì scorso. A condizionare negativamente la seduta, oltre alla produzione industriale USA sotto le attese, anche la consueta Babele delle lingue tra i vari membri della FED, più divisi che mai e che, a seconda di chi parla, spinge il mercato a movimenti schizofrenici.

Ieri il vice  Presidente FED Fischer ha affermato il suo orientamento per il rialzo immediato dei tassi, contrastando le parole che Yellen ha pronunciato venerdì, meno propense alla fretta.

In questa confusione, che nei prossimi giorni sicuramente sarà alimentata da numerosi interventi di membri FED, sia falchi che colombe, torna pertanto d’attualità quel 1.120, testato brillantemente giovedì scorso e chiamato a respingere ancora una volta le vendite. La giornata odierna è molto importante, poiché, se riuscisse ancora una volta la tenuta del supporto, allora l’azionario potrebbe forse trovare la convinzione necessaria per rimbalzare con maggior vigore. Ovviamente la debolezza americana ha contagiato anche gli indici europei, che ritracciano un po’ del forte rimbalzo di venerdì.

Tutti negativi ad eccezione del nostro Ftse-Mib, per una volta sul podio del miglior performer di giornata ed unico indice positivo tra i principali d’Europa. A spingerlo sono stati gli assicurativi e, ancora una volta, i bancari, su cui prosegue l’infatuazione speculativa.

Ieri, dopo le classiche prese di beneficio sulla notizia dell’avvenuta approvazione delle assemblee alla fusione tra B.Popolare e BPM, è partita la caccia a nuove possibili storie. Il mercato sembra ora puntare su due  nuove aggregazioni: quella tra UBI e le 4 good banks rimaste dopo il salvataggio delle popolari dell’autunno scorso, già in avanzata fase di studio, e la new entry speculativa del possibile matrimonio tra B. Popolare Emilia Romagna e il Credito Valtellinese. A questi rumors si uniscono le fantasie sul piano Passera per MPS, finalmente esaminato dal nuovo CdA della banca, dopo che il vecchio piano faidate si è arenato. Il merito della proposta Passera è che lui porta amici investitori internazionali che si farebbero carico di gran parte del necessario aumento di capitale da 5 miliardi. Anche Unicredit stimola le ansie speculative con la possibile cessione della quota di controllo della sua banca polacca.

Intanto i rendimenti si sono calmati, arretrando un pochino, sia in Europa che in USA, mentre anche il cambio EUR/USD si è fermato a 1,10, dopo aver tenuto il supporto di 1,095.

I mercati non hanno fretta di giungere alla resa dei conti. Giovedì c’è Draghi e sembrano voler attendere lumi anche da lui.

Pierluigi Gerbino www.borsaprof.it