Come so se ciò che provo è vero amore?
da Por tu matrimonio – 26 maggio 2014
© Pedro Ribeiro Simões
È molto facile confondere l’amore con i sentimenti di compiacimento e fascino che una persona suscita in noi e finire così per fare promesse e donazioni d’amore quando non siamo ancora pronti.
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Per fortuna, varie scienze moderne come la psicologia e perfino la biochimica vanno oggi incontro agli innamorati per aiutarli a chiarire i propri sentimenti. Sulla base di questi dati, possiamo quindi dire fin da subito che l’amore a prima vista non esiste. Ogni rapporto di coppia, trattandosi dell’incontro tra due persone, passa per tappe distinte fino ad arrivare, a volte, all’amore.
Individuare in che tappa della relazione ci si trova con il proprio partner aiuterà a sapere anche quali sono le opzioni migliori e come si può orientare la propria relazione verso la conquista dell’amore vero.
Le tappe dell’amore:
Il rapporto di coppia passa per varie tappe, che si possono identificare come innamoramento o attrazione, la tappa romantica o del “Ti amo” e finalmente “L’amore”.
L’innamoramento:
È la tappa “rosa” e appassionante in cui una persona si sente fortemente attratta e affascinata dall’altra persona. Queste sensazioni sono così forti e piacevoli che molte coppie credono che si tratti di amore.
L’attrazione che unisce gli innamorati, tuttavia, non è altro che l’effetto di alcune sostanze chiamate feromoni, che, oltre ad alterare i nostri sensi e a farci provare una grande gioia e passione di fronte al minimo contatto con l’altra persona, ci fanno credere che non potremmo essere così felici con nessun altro.
Ciò significa che il piacere fisico è così forte che anche la mente resta accecata. Per questo gli innamorati non vedono i difetti del partner e dubitano perfino che possa averne. Tutto sembra perfetto.
A questa mancanza di obiettività si somma il fatto che gli innamorati, se non mentono su se stessi, almeno nascondono i propri errori ed esagerano le proprie virtù perché desiderano conquistare ad ogni costo la persona che suscita in loro sensazioni così belle.
In conclusione, l’innamoramento è una fase in cui prevale il piacere ma si manca di realismo perché non sappiamo ancora com’è davvero l’altra persona. Di fatto, durante l’innamoramento ciò che amiamo dell’altro non è quello che egli o ella è, ma quello che le sue carezze e la sua compagnia provocano in noi quando ci tocca, ci parla o ci invita.
Queste sensazioni sono passeggere, perché l’effetto dei feromoni dura al massimo tre anni. Se durante questo periodo la coppia non si è data l’opportunità di dialogare molto e di sforzarsi di conoscere la realtà dell’altro, anziché restare allettata da incontri pieni di carezze ma con poco contenuto, la relazione finisce. Se poi si hanno rapporti sessuali in questa tappa, l’effetto accecante dei feromoni raddoppierà creando una sensazione fittizia di intimità.
L’innamoramento non è la tappa per la dedizione che presuppongono la vita sessuale e matrimoniale.
Tappa romantica o del “Ti amo”
Nella tappa romantica, la coppia inizia a condividere di più, e quindi a conoscersi meglio. Entrando nel mondo dell’altra persona, dei suoi gusti, delle sue idee, delle sue caratteristiche, delle sue capacità, ecc., iniziano ad apparire le cose che ci attraggono davvero della persona, e non solo del suo corpo. Si inizia a godere di ciò che la persona è, non solo di quello che suscita in noi.
Alcune delle caratteristiche che scopriamo nel partner sono reali. Possiamo già vedere alcuni difetti, ma ci possono essere ancora molte fantasie o idealizzazione (amo i sogni che l’altro risveglia in me). Per questo è importante ricordare che si sta solo iniziando a conoscere l’altra persona.
Accanto alla passione dei feromoni, nella tappa romantica appare la tenerezza, che cerca di arrivare al profondo dell’altro per attirarlo o farlo sentire bene.
La tappa romantica non è ancora amore. Ancora non conosco l’altra persona così bene da sapere se sarei disposto/a a consegnargli le chiavi di casa mia o la chiave segreta del mio conto in banca. E se è così, è segno che non siamo ancora pronti per una dedizione totale come quella che presuppone la sessualità o il matrimonio.
L’Amore:
L’amore non è l’impeto cieco e appassionato degli innamorati. Non è nemmeno l’idealizzazione rosa dei romantici. L’amore è l’unione stretta, la fiducia profonda e il desiderio di ricercare in tutto il bene dell’altra persona. Questo sentimento sorge quando si conosce il partner e si è felici di ciò che si sa di lui/lei. Allora nasce l’impulso di dare tutto di sé e di ricevere tutto ciò che l’altro è, per formare un “noi”.
In altre parole, nell’amore la fiducia e la generosità sono gli elementi chiave e si relazionano a vicenda: poiché che confidiamo, desideriamo donare generosamente tutta la nostra vita. Ma non si può arrivare alla fiducia senza la conoscenza reciproca.
Per questo possiamo dire che l’amore si compone di quattro elementi:
Conoscenza:
E conoscersi significa almeno che:
So da dove vieni e dove vai.
So come reagisci quando sei stanco, arrabbiato, sotto stress, contento.
Conosco gran parte dei tuoi pregi e dei tuoi difetti.
Conosco i tuoi valori e li condivido.
Anche se non sei perfetto/a.
Accettazione:
Ammiro quello che sei.
Mi piacciono il tuo fisico e il tuo modo di essere.
Tra tutte le persone che possono piacermi, scelgo te.
Non aspetto che cambi per amarti. Ti amo anche se non cambierai.
Fiducia:
So che non vorrai mai farmi del male.
Posso affidarti la mia salute, il mio denaro, il mio futuro perché so che desideri prenderti cura di me.
Desiderio di donazione:
Vederti felice mi soddisfa.
Conosco le tue aspirazioni e sono disposto ad appoggiarle.
Offro tutto di me per cercare il tuo bene sia materiale che sessuale ed emotivo.
Sono disposto/a a investire tutte le mie energie per accompagnarti, comprenderti e servirti, anche quando mi richiede rinuncia e sacrificio.
Per chi è credente, è chiaro che non c’è migliore definizione dell’amore di quella che ci ha dato Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). In questo modo, l’amore smette di essere solo un sentimento e diventa l’azione permanente di donazione di sé per il bene dell’altro.
In una coppia, non sempre i due arrivano a sviluppare questo tipo di amore nello stesso momento. Se dopo un certo periodo uno dei due, o entrambi, non avanzano fino a raggiungere questo amore di donazione è perché non sono pronti ad essere una coppia.
L’amore deve essere alimentato in modo permanente. Per questo, il fatto che una coppia si sposi amandosi non implica che abbia già garantita la felicità. Ciascuno deve sforzarsi di procedere nella donazione, nella fiducia, nella conoscenza reciproca e nell’accettazione dell’altro.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]