giovedì, Dicembre 26

Mese: Giugno 2016

L’America in vetta, all’Europa le vertigini

Economia e Finanza
Quando in montagna si compiono arrampicate impegnative, il consiglio che danno gli esperti è quello di non guardare in basso, per evitare le vertigini, ma continuare a tenere lo sguardo ben fisso in alto, verso la meta. -- La sensazione è che ieri, a pochi punti dal picco dei massimi raggiunto il 20 maggio 2015, poco più di un anno fa, e dopo tre sedute positive consecutive, l’indice abbia guardato sotto e sia stato colto da un po’ di vertigine. La stessa cosa è capitata al mercato delle materie prime ed in particolare a quello dove si contratta il greggio che aveva addirittura superato nella notte precedente il picco di quota 51 dollari (massimo del 9 ottobre 2015, da cui partì l’ultimo forte impulso ribassista che lo trascinò giù fino ai 26 dollari del 11 febbraio scorso). Pertant

Wall Street verso la vetta, gli altri arrancano

Economia e Finanza
In un mondo finanziario in cui l’unica cosa certa è l’incertezza, l’unico mercato azionario che riesce a salire con regolarità, macinando piccoli incrementi tutti i giorni è quello americano. -- Sorrette dalle rassicurazioni di nonna Yellen, restia a toccare i tassi nel breve periodo, in attesa di lumi dai dati economici futuri (ecco: l’incertezza ha contagiato anche chi dovrebbe saperla più lunga di tutti gli altri), le mani fiduciose della speculazione continuano lentamente ma costantemente a raccogliere titoli e consentono all’indice SP500 di superare anche la resistenza di 2.115 e di mantenersi al di sopra fino a fine seduta, come non succedeva dal mese di luglio 2015, quando realizzò il suo massimo di sempre a 2.135. La strada verso l’attacco anche a questo record storico è orma

Voglia di rialzo, ma la resistenza resiste

Economia e Finanza
I mercati ieri hanno trascorso tutta la seduta europea vivacchiando senza troppo muoversi, bloccati L’inatteso colpo di freno alle prospettive di rialzo dei tassi americani ha rianimato come d’incanto le Borse europee. Il tonificante colpo di frusta speculativo, rappresentato dalla prospettiva di alcuni mesi con i tassi fermi, ha provocato un corposo rimbalzo, alimentato dal recupero dei titoli e dei settori che la scorsa settimana avevano sofferto di più. -- Il ritorno in fase risk on delle borse ha giovato soprattutto al settore bancario ed a quello energetico, con il primo che questa volta ha vissuto la volatilità in senso rialzista. L’indice italiano Ftse-Mib questa volta è stato il migliore, con un rotondo +2%, brillando proprio grazie alle performance esagerate delle banche pop

Niente rialzo, la Fed scherzava

Economia e Finanza
I mercati ieri hanno trascorso tutta la seduta europea vivacchiando senza troppo muoversi, bloccati dall’attesa del discorso di Janet Yellen, che avrebbe chiarito l’impatto che i brutti dati economici dei giorni scorsi hanno avuto sul sentiment della banca centrale USA. -- Eurostoxx50 ha chiuso in modesto rimbalzo, recuperando quota 3.000, mentre la nostra Piazzaffari è stata ancora in balia del settore bancario. Ieri è partito l’aumento di capitale di B. Popolare, che ha visto un corposo recupero di valore del titolo e del diritto, oltre che della fidanzata Pop. Milano, mentre le altre banche hanno continuato a scendere un po’. L’indice ha comunque beneficiato dei significativi rialzi degli energetici, chiudendo in positivo a +0,74%. Il discorso di Yellen è stato alle 18,30, troppo

Sui mercati e sull’economia le dissonanze non mancano

Economia e Finanza
La settimana che ha portato i mercati nel mese di giugno ha deluso le aspettative di inversione rialzista della tendenza, che quella precedente aveva suggerito. -- Lo constatiamo soprattutto per i mercati azionari europei e per quello giapponese, tutti capaci di collezionare solo candele settimanali nere che si sono rimangiate gran parte dei guadagni realizzati la settimana precedente. L’indice europeo Eurostoxx50 ha tentato ad inizio settimana di avvicinarsi ulteriormente alla resistenza di 3.148, ma la sua spinta si è ben presto arrestata a quota 3.098, per poi innestare la retromarcia con ben 4 sedute negative consecutive. Anche l’indice giapponese Nikkei ha atteso invano buone notizie (cioè altri stimoli economici in aggiunta al rinvio dell’aumento dell’IVA) da parte del governo

Se l’America smette di creare lavoro…

Economia e Finanza
Si erano create parecchie aspettative sui due eventi (soprattutto sul secondo) che ieri hanno impegnato la giornata dei mercati: la riunione mensile BCE con annesso show mediatico di SuperMario Draghi e il solenne meeting dell’acciaccato OPEC, alle prese con il rebus di rianimare i prezzi del petrolio senza rianimare le tramortite imprese estrattive di shale oil americane. Le folate di acquisti sul greggio che si sono viste nei due giorni precedenti avevano instillato il dubbio che qualcuno subodorasse accordi sui limiti produttivi. I fatti hanno invece prodotto un sostanziale nulla di nuovo su entrambi i fronti. Draghi ha detto che prima di pensare a ulteriori novità di politica monetaria bisogna aspettare gli effetti di quelle decise a marzo (QE allargato ai bond corporate e nuova

Solo Wall Street tiene la barra dritta. Per ora…

Economia e Finanza
L’umore che le borse europee hanno presentato chiudendo il mese di maggio, è rimasto tale anche all’inizio di giugno. Niente di particolarmente grave, ma una mesta rassegnazione correttiva ha interessato tutta l’eurozona, che ultimamente è tornata a mostrare una sottoperformance relativa rispetto alle altre piazze azionarie. Oltre che dai guai interni, le borse europee traggono volentieri spunti ribassisti dai problemi altrui, mentre non recepiscono più di tanto le notizie positive. Così anche ieri, mentre Wall Street si è sostanzialmente fermata ad attendere l’esito della riunione OPEC che si svolgerà oggi, nella speranza che si torni a parlare di blocco dei livelli produttivi di petrolio, l’Europa è stata trascinata nuovamente al ribasso dalla debolezza del settore bancario, facendo i

Fine mese senza il botto

Economia e Finanza
Con la seduta di ieri è terminato il mese di maggio, senza quel botto finale che molti entusiasti si attendevano. Per colpa di qualche dato macroeconomico contrastato, proveniente dagli USA, e per un sondaggio del Guardian che ha rivelato a sorpresa che nel Regno Unito i favorevoli al Brexit sarebbero in vantaggio, contrariamente a quello pubblicato dal Telegraph la scorsa settimana, il pomeriggio ha visto intensificarsi le prese di beneficio in Europa, decretando il fallimento del primo tentativo di attacco alle resistenze da parte di Eurostoxx50 ed anche del nostro FIB. La seduta si è chiusa abbastanza pesantemente in Europa, con cali generalizzati, che sull’indice principale di Piazzaffari hanno superato ampiamente il punto percentuale (-1,42% per il Ftse-Mib) e decretato il nostro in