Sembra senza fine il calo delle borse europee, e tra queste in particolare di quelle più periferiche, come la nostra derelitta Piazzaffari. Sia Eurostoxx50, che l’indice tedesco Dax che quello italiano Ftse-Mib hanno collezionato ieri la quinta giornata fortemente negativa consecutiva. La percentuale complessivamente persa nelle ultime 5 sedute è stata molto ampia: -8% per Eurostoxx50, -7,5% per il Dax e addirittura –9,5% per il nostro Ftse-Mib. Per vedere una perdita in 5 sedute superiore a quella segnata in questi giorni occorre andare indietro fino all’uragano dell’agosto dello scorso anno per i primi due indici e fino allo scorso febbraio per il nostro Ftse-Mib, che da inizio anno ha già lasciato sul terreno ben il 24% del suo valore.
Ieri poi si è verificato anche un evento epocale. Per la prima volta nella storia il rendimento del Bund decennale è sceso sotto lo zero (-0,01%) a suggellare il livello di panico che i mercati europei hanno raggiunto, terrorizzati dalla bufala del Brexit che le mani forti agitano davanti agli occhi dei malcapitati elettori inglesi. A costoro nei prossimi giorni toccherà scegliere tra i due paradossi ideologici che le fazioni avverse estremizzano per catturare il loro voto: la futura prosperità inglese una volta liberi dal giogo europeo, sostenuta dai fautori della rivoluzione Brexit; oppure il finimondo economico e finanziario che l’uscita dalla UE provocherà alla Gran Bretagna ed al mondo intero, evocato dall’establishment e dai politici favorevoli alla permanenza nell’Unione.
Ho l’impressione che i mercati siano strumentalizzati proprio per portare acqua al mulino della paura. Anche perché la paura si è materializzata all’improvviso, benché di Brexit si parli da mesi, e senza quell’impennata di volumi che di solito accompagna i movimenti fortemente impulsivi. Come se le mani forti avessero voluto agitare le acque di proposito.
Comunque il dato di fatto è che ora il Dax si presenta all’appuntamento con il supporto chiave di quota 9.500 ormai in ipervenduto e dopo aver realizzato ben tre gap down consecutivi. Teniamo presente che di solito il terzo gap rappresenta la fine dell’impulso.
Anche il nostro Ftse-Mib è in ipervenduto e non lontano da un analogo forte supporto.
Consideriamo anche che questa sera avremo l’esito della riunione del FOMC della Federal Reserve e tutto possiamo aspettarci meno che l’arrivo di un rialzo dei tassi. Anzi, ritengo probabile che, come hanno già fatto BCE e BOE, anche la FED comunichi la disponibilità a fornire la liquidità necessaria per costruire una cintura di castità ai mercati in caso di vittoria del Brexit.
Inoltre venerdì avremo il giorno delle 3 streghe, con la scadenza tecnica di Futures ed opzioni su indici ed azioni. Spesso la scadenza tecnica tende a frenare gli impulsi.
Tutto questa combinazione di fattori potrebbe favorire almeno un significativo rimbalzo, specie se qualche sondaggio registrerà che la paura suscitata in questi giorni, e dopo il pronunciamento di Corbin, il leader laburista, a favore della permanenza, sta aumentando il numero dei contrari alla Brexit.
Insomma, ritengo che oggi e domani le probabilità di rimbalzo siano assai superiori a quelle della continuazione del massacro. Del resto non possiamo dimenticare che mentre l’Eurostoxx50 nelle ultime 5 sedute ha perso il -8%, l’indice americano SP500 ha perso solo -1,8%. Un riequilibrio della forza relativa tra le due sponde dell’Atlantico pare abbastanza plausibile. E’ vero che questo riequilibrio potrebbe attuarsi anche con una continuazione del ribasso, più accentuato in USA che in Europa. Ma le considerazioni precedenti mi portano a pensare che sia più probabile un sostanzioso rimbalzo europeo nei prossimi giorni, magari a fronte di un minore recupero americano.
I mercati comunque faranno quel che vorranno, per cui a chi voglia stare tranquillo è consigliabile aspettare l’inversione prima di comprare, non accontentandosi di cavalcare un semplice rimbalzo tecnico, che magari potrebbe anche durare poco.
Pierluigi Gerbino www.borsaprof.it