Dio è nascosto, diceva il filosofo Blaise Pascal. Dio è abbastanza percepibile per poter credere in Lui, e abbastanza nascosto per non credere alla sua esistenza.
La libertà religiosa è la libertà di poter non credere o di credere in Dio nel modo che liberamente si sceglie.
Se Dio fosse evidente, se cioè fosse un Dio dell’esistenza del quale non si può dubitare, come il sole che splende a mezzogiorno, potrebbe esistere la libertà di non credere?
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Libertà che non fosse semplicemente la concessa tolleranza verso l’altrui credo?
Noi pensiamo di no, e senza libertà religiosa non può esistere una vera democrazia. Almeno, noi riteniamo, nel significato in cui questo termine è comunemente inteso in occidente: cioè un governo di popolo che tuteli i diritti inviolabili.
Sorge allora spontanea la domanda: qual è il nome di quel dio che nascondendosi consente l’esercizio delle libertà democratiche? A questo interrogativo, secondo noi, contribuisce a rispondere la festa di Cristo Re.
Ci è stato insegnato che questa festa celebra per i cattolici, un momento particolare della passione di Cristo; ricorda come Gesù, nel cortile del Pretorio di fronte a Pilato, non si oppose all‘autorità civile e politica dell’impero manifestando in modo indubitabile la sua regalità divina, si limitò invece a essere il re di un regno nascosto e ad affermare la Sua divinità lasciando spazio alla fede, dicendo: “ Tu lo dici, Io sono re”- “Il mio regno non è di questo mondo, se di questo mondo fosse il mio regno…” (Marco 15,2-Giovanni 18,33.)
Per dare un’anima all’Europa delle banche e della finanza ricordiamoci le origini più nascoste delle nostre libertà democratiche: le origini Giudaico Cristiane dell’Europa.
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Viva il nascondimento di Dio, fondamento della democrazia. Viva Cristo, Re nascosto
Luca C.