martedì, Dicembre 3

Il battito d’ali di una farfalla

All’Angelus di domenica scorsa 1 settembre il Santo Padre ha pronunciato parole fortissime contro la violenza in Siria. Di fronte all’uccisione di oltre mille persone tra le quali si contano numerose donne e bambini, Papa Francesco ha detto: “Non si sfugge al giudizio di Dio e a quello della Storia” e ha invitato i fedeli cattolici a un giorno di digiuno e di preghiera per oggi, sabato 7 settembre.

Da giovedi scorso, all’appello del Pontefice hanno deciso di unirsi anche il Gran Mufti di Damasco, massima autorità dell’islam sunnita in Siria e il Rabbino Segni della Comunità ebraica di Roma. Il Papa in questi giorni parla apertamente del pericolo di una terza guerra mondiale. Eccessivi interessi, e troppe rese dei conti, convergono nella crisi siriana. Il mondo sta assistendo al duello finale tra Arabia Saudita e Iran per il controllo del medioriente. Russia, Cina e Iran sostengono la Siria. Arabia Saudita, Stati Uniti ed Europa appoggiano i ribelli. In mezzo, schiacciato da ogni parte, il popolo. Prima di tutto quello siriano, avvelenato dai gas e ucciso dalle bombe, e poi ciascuno di noi, annichilito di fronte alle grandi menzogne dei potenti Le cosidette prove inoppugnabili in base alle quali si dichiara la guerra giusta, per la libertà delle genti.

Oltre a quelle che appaiono, quali sono le vere ragioni di questa guerra? L’economista Mauro Bottarelli, sostiene che la guerra in siria sia un toccasana per le finanze degli stati uniti. Nel suo articolo pubblicato il 3 settembre scorso sul Sussidiario.net, illustra un complicato gioco di tocchi e rintocchi, dove, come in una grande partita di biliardo, ai colpi delle cannonate corrispondono da una parte il vantaggio per l’economia di Obama e dall’altra notevoli ostacoli alle economie dei paesi concorrenti gli stati uniti. Sempre il 3 settembre, sulla bussolaquotidiana.it il giornalista Gianandrea Gaiani parla di un reportage comparso sul giornale on line mintpressnews.com. Secondo le ricerche di due reporter molto noti nell’ambiente dell’informazione, i responsabili dell’eccidio chimico sarebbero i ribelli e il gas nervino sarebbe stato fornito dai servizi sauditi. Il futuro ci dirà se questa storia risponde a verità o se si tratta di una manovra diversiva dei servizi segreti siriani. Quello che è certo è che i media nazionali e internazionali, sempre affamati di scandali, si sono tenuti uniformemente distanti dalla notizia.Tanto da far pensare a uno studiato silenzio stampa. Papa Francesco, cosa può fare difronte all’abisso del male che si va estendendo? Sua Santità risponde con l’apparente nulla. Chiede la mobilitazione alla preghiera e al digiuno. Ma, cos’è di fronte al mondo la preghiera di un singolo,o anche quella di una grande massa di credenti radunati in una piazza? Per capirlo, senza andare tanto lontano, basta ascoltare quella parte di reale che ci avvolge tutti i giorni. Sul lavoro, per esempio: “Cose religiose? Non me ne parlare. Sai, non mi interessa.” E in un attimo tutta la preghiera di piazza San Pietro diventa meno importante del classico battito d’ali di una farfalla. Solo in apparenza però. Da 2000 anni a questa parte tutti gli imperi della storia sono tramontati e scomparsi. La Chiesa è ancora in piedi. Conduce gli uomini di buona volontà e come lievito nella pasta, instancabilmente ricostruisce e fa crescere i principi evangelici e di civiltà nella massa del sociale. Sempre presente a fianco dell’umanità, anche in ogni catastrofe. A volte, possono esserci casi d’indegnità dei singoli, e periodi di grande difficoltà, ma comunque la chiesa rimane sempre vera tramite di un Dio che si nasconde e ha scelto di operare attraverso l’uomo. Oggi, secondo le apparizioni mariane di Medjugorje è la vigilia della nascita terrena della Beata Vergine Maria Regina della Pace. Noi gocce di rugiada costituzionale ci poniamo alla sequela del Santo Padre e aderiamo a questo giorno di digiuno e preghiera.

Luca Calabrese

Nella foto: Piazza Galimberti a Cuneo nella elaborazione fantasiosa di Roberto Giordano