Incredibile a Cuneo: in questo tempo di grave crisi lavorativa dove la difficoltà è tanta e la povertà inizia purtroppo a diffondersi, la Giunta comunale arriva a penalizzare il lavoro e le imprese locali utilizzando i Fondi Pisu, strumenti concessi dall’Unione europea al comune di Cuneo proprio per lo sviluppo dell’economia.
L’incredibile è che il progetto in questione è voluto in nome della bellezza della città e consiste nel realizzare un bel giardino pubblico al posto dell’arido parcheggio in zona foro boario già ex mercato del bestiame. Nel progetto, sono previste pure altre opere in aree limitrofe ma la forte protesta che noi di Gocce di Rugiada abbiamo raccolto, attiene principalmente al parcheggio della piazza. Si tratta di una grande area di 22500 mq oggi nudamente spoglia e grigia d’asfalto, suddivisa in 621 rettagoli. La giunta comunale vuole recuperare alla vita dei cittadini questa estensione e aprire alle porte della citta uno spazio verde e socializzante. L’intento pur nobile, però, per com’è pensato, rischia di provocare gravi problematiche al tessuto produttivo locale. Di questo parere sono gli artigiani e i commercianti di Piazza Foro Boario, costituiti in comitato insieme al sindacato Coltivatori Diretti che sulla piazza affaccia i suoi uffici. Il comitato riunisce lavoratori abituati a operare in silenzio, non usi a radunarsi in manipolo.,Noi di Dewtime.eu siamo andati ad ascoltarne la voce e siamo testimoni del disagio con il quale loro malgrado sono arrivati alla levata di scudi.
Cominciamo da Daniele, titolare del bar Armando:“la realtà del comitato è partita dalle richieste dei nostri clienti. Solo noi, con il bar, abbiamo raccolto oltre 600 firme in pochi giorni.La prossimità di un adeguato parcheggio é fondamentale.Numerosi universitari frequentano il nostro esercizio e parcheggiano l’auto nello spazio antistante al bar. Attenzione, lo svolgimento dei lavori per il rifacimento della piazza, può dare grossi problemi per l’accesso agli esercizi, e sappiamo che ci vogliono anni per riprendere un normale giro quando si perde una parte della clientela. Se si vuole valorizzare il centro storico, bisogna fornire servizi perché i privati possano avere convenienza a investire nel rifacimento dei palazzi e degli alloggi. Il parcheggio è un servizio essenziale e nel centro storico i parcheggi sono pochi. Certo, si può pensare a una diversa sistemazione della piazza, ma per ragioni di sicurezza un parco andrebbe comunque cintato, Le telecamere sono utili ma non sufficienti.
Interviene il sig.Nino del negozio l’Agraria “ dei 621 parcheggi in piazza ne lasciano solo 154. Sono troppo pochi. Saranno sempre occupati. I clienti non avranno il posto per parcheggiare in prossimità del mio negozio. Come faranno a trasportare sull’auto i sacchi di mangime, di concime. A caricare le macchine utensili. E’ pur vero che in aree prossime alla piazza è prevista la costruzione di altri parcheggi, ma sono troppo lontani, i clienti si troveranno in difficoltà e cambieranno fornitore.”
Due passi più in là e passiamo da Claudio e Marco, i meccanici di piazza: “oltre la prossimità all’esercizio anche il numero dei posteggi è vitale. Se si diminuiscono in modo così drastico i parcheggi anche la nostra attività sarà certamente penalizzata. Ci vorrebbero almeno 300 posti in piazza per consentire un facile accesso agli abituali fruitori settimanali del parcheggio ed è tra questi che si situa il parco di clientela degli esercizi del foro Boario e almeno una parte dei clienti dei negozi del centro storico. La disponibilità rimane comunque insufficiente per il mercato del martedì”.
Particolarmente significativo l’intervento di Secondo Arneodo, Responsabile Ufficio zona della ColDiretti: “La nostra realtà di direzione Provinciale e ufficio di zona assomma oltre 8000 iscritti. Nei nostri uffici abbiamo in media da 1500 ai 2000 utenti la settimana. Buona parte sono imprenditori che usufruiscono dei nostri servizi per le aziende.Gente abituata ad agire in modo veloce ed efficiente. Non è pensabile, per la consegna di qualche fattura, che debbano parcheggiare lontano chilometri dalla nostra sede, per poi aspettare una navetta e rifare la stessa trafila al ritorno. Un’altra parte della nostra utenza invece è costituita da anziani che si avvalgono delle prestazioni del patronato. In quel caso più che mai la vicinanza fisica dei parcheggi è fondamentale per l’uso del servizio. Per la gestione ordinaria della vita produttiva della piazza, almeno 300 parcheggi in prossimità sono indispensabili.” E continua: “Come comitato abbiamo già raccolto 5000 firme. Attenzione, ricordiamoci del problema sicurezza. Questa è una zona di uffici e attività commerciali, di sera rimane deserta e diventa il regno di traffici poco decorosi.Un parco con alberi cespugli e rilievi aumenterebbe di molto la fruibilità del luogo per il malaffare.”
Queste sono solo alcune delle valutazioni che abbiamo ascoltato da coloro i quali vivono sulla loro pelle i cambiamenti previsti per la vita della zona Foro Boario nella città di Cuneo. Curiosamente, queste considerazioni, in un punto, coincidono con gli asettici dati forniti dal piano di mobilità sul tasso di occupazione posti auto: meno del 50% dei 621 spazi disponibili (quindi circa 300, come quelli richiesti nelle testimonianze riportate) sono occupati sei giorni su sette eccetto per il mercato del martedi quando, com’è noto ai cuneesi,in tutto il centro storico non si trova la disponibilità di un parcheggio. In Italia l’uso maldestro dei fondi Europei non è una novità. Arrivare però, in nome della bellezza e della socialità, a impiegare fondi concessi per valorizzare il centro storico e invece giungere a porre i presupposti per danneggiarne l’economia,è una situazione che ha dell’incredibile e almeno a Cuneo è una condizione che vorremmo evitare.
Luca Calabrese