giovedì, Settembre 19

Rivoluzione nella legislazione vaticana

Pochi giorni fa papa Francesco Bergoglio con una svolta epocale, ha abolito l’ergastolo nella legislazione vaticana.

Proseguendo la riforma del Papa Emerito Josheph Ratzinger, già iniziata nel 2010, il nuovo pontefice adegua ai tempi il codice penale vaticano introducendo nuovi reati.
Vengo così rafforzate le sanzioni penali su gli abusi ai bambini, su gli attentati alla sicurezza dello Stato e viene abolito l’ergastolo ritenuto dal Vaticano disumano e inutile.
Papa Francesco dota finalmente la Santa Sede di strumenti concreti per prevenire e contestare quelle forme criminali che in questi anni hanno imperversato e leso l’immagine del Clero e delle sue istituzioni.
Con le nuove ipotesi di reato e l’inasprimento delle pene, si compie così un ulteriore passo in avanti verso la modernizzazione della Chiesa che si dota degli strumenti necessari a contrastare la pedofila i reati sessuali, il riciclaggio e il terrorismo favorendo la cooperazione giudiziaria internazionale.
Le nuove norme entreranno in vigore dal primo settembre come dichiarato dal direttore del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano Giuseppe Dalla Torre.
Papa Francesco con questa ulteriore novità nella pausa estiva, risponde colpo su colpo, anche a chi lo riteneva poco adatto a comprendere e gestire i giochi di “palazzo” del Vaticano e che preferiva probabilmente al suo posto un papa Italiano.

Il Santo Padre si sta dimostrando un papa rivoluzionario a 360 gradi.
Nell’etichetta informale come nei fatti, nei gesti, nella comunicazione alla portata di tutti e nell’umanità e alla sensibilità ai tempi, Sua Santità risulta essere sempre più un papa dal fascino originale; quello che ci voleva per un popolo di credenti in crisi.
Il calo delle vocazioni e gli scandali degli ultimi anni, hanno sicuramente allontanato molti fedeli, ma se la strada intrapresa dal nuovo papa rimarrà questa, lo spirito dei delusi non potrà che esserne colpito e attratto vista la coerenza dei fatti con le parole già in pochi mesi di papato.

Edoardo Trillò